sabato 4 aprile 2015

uscita con le ciaspole nel Delfinato, al cospetto del Gruppo della Mejie

Pointe de la Tete Noire 
(o Tete de la Mandette) m. 2842
(Alpi del Delfinato - Francia)

la conca terminale, verso il Col du Clot Julien e la cima (foto : Stelvio Lanzone)

Una gita nata sfogliando alcuni siti e osservando belle foto, oltre che averla vista da vicino alcuni anni fa quando ero salito in cima al Pic Blanc du Galibier...mi attirava la Tete Noire ed era arrivato il momento di salirla! Proposta la gita ad alcuni componenti del solito gruppo, hanno risposto al mio "appello" due amici...e siamo partiti. Dopo un viaggetto non brevissimo (noi siamo arrivati da Genova) siamo partiti intorno alle 9,15 (lo so, non è certo l'ora migliore..) trovando neve fin dalla partenza e neve dura e portante (finalmente le condizioni della neve iniziano ad essere veramente buone!!). Siamo saliti inizialmente per una sorta di imbuto-canale, poi seguendo la traccia autostradale fatta da almeno 30 scialpinisti abbiamo traversato a destra e poi seguito tutto il vallone, prima direttamente e poi verso sinistra, sempre su ottima neve portante. Salendo sempre su pendii ripidi e divertenti, insieme a noi parecchi scialpinisti, ma essendo una gran bella gita e un posto veramente splendido ci sta ed è comprensibile, ma nessun fastidio per la numerosa compagnia...anzi salire su traccia fatta mica mi faceva schifo!! Siamo saliti bene, senza mai sfondare, senza infilare nemmeno una volta le ciaspole in un buco...da non credere! Una volta arrivati al Col Clot de Julienne, una breve sosta per motivi fotografici e poi risalita la breve cresta finale e poi siamo arrivati in cima. Meteo discreto, sole e cielo velato ma visibilità ottima, un po’ di vento sulla cresta sommitale e in cima, ma nulla di fastidioso. Siamo rimasti circa 1 oretta in cima per goderci paesaggio e panorami, oltre che per i soliti servizi fotografici, poi siamo scesi, una discesa filata via liscia su neve ancora dalla buona tenuta, che non ha creato il minimo problema, rientrando al parcheggio senza mai sprofondare. Saliti in 3 ore e scesi in poco più di 2 orette. Oggi in cima solamente noi con le ciaspole mentre sono saliti almeno 40 scialpinisti, meta decisamente gettonata, è una classica dello scialpinismo. Viste molte persone sia in salita che in vetta al vicino Pic Blanc du Galibier, qualche scialpinista anche in cima al Pic des Trois Eveches. Se volete fare salite nella zona Lautaret-Galibier è il momento di farci un pensierino sopra, le condizioni attuali sono ottime! Gita altamente consigliabile!!
Veramente una gran bella gita, scelta indovinata quella di salire la Tete Noire! 5 stelle senza ombra di dubbio! Panorama vastissimo e spettacolare dalla cima, con lo sguardo che spaziava dal Pic de Rochebrune, alla Barre des Ecrins, alla Mejie per finire al Gruppo del Thabor e Aiguilles d'Arves, davvero imponente il colpo d’occhio sul vicinissimo Grand Galibier, veramente notevole! La più bella uscita fatta in questi primi tre mesi del 2014, almeno per quanto mi riguarda. Bella giornata e gita davvero molto ma molto piacevole, condivisa in ottima compagnia di Raffaele e Laura del Gruppo Camosci CAI Ligure di Genova, questa volta in trasferta sulle nevi del Definato. Gita fatta in giornata da Genova, una giornata piena e intensa, ma ne valeva la pena, la passione per la montagna è anche quella di alzarsi alle 4 del mattino per vivere giornate come questa!

Itinerario seguito : Pointe de la Tete Noire dal tunnel du Rif. Blanc per il versante SE, con discesa per lo stesso itinerario.
Difficoltà : BR/EE.
Dislivello : 910 m.
In data : 30-3-2014
Partecipanti : Stelvio Lanzone, Raffaele Marongiu, Laura Falchi



Laura e Raffaele sul pendio iniziale sopra il tunnel du Rif Blanc (foto : Stelvio Lanzone)

un breve traverso per accedere al vero e proprio vallone di salita (foto : Stelvio Lanzone)

nel vallone di salita siamo preceduti da diversi scialpinisti (foto : Stelvio Lanzone)

gruppo di scialpinisti in salita sul versante SE della Tete Noire (foto : Stelvio Lanzone)

si saliva su neve ottima per fortuna, pendii ripidi ma che si superavano bene
(foto : Stelvio Lanzone)

Laura e Raffaele in salita a quota 2500 m. (foto : Stelvio Lanzone)

















Per chi fosse interessato a fare questa gita, riporto qui sotto la relazione che avevo scritto e inserito su Gulliver

Pointe de la Tete Noire (o Tete de la Mandette) dal Tunnel du Rif Blanc (vicino al Col du Lautaret) per il versante SE
quota di partenza (m): 1933
quota della vetta (m): 2842
dislivello complessivo (m): 909
tipo itinerario: pendii ampi 
difficoltà: BR/EE
esposizione: Sud-Est
località partenza: Tunnel du Rif Blanc (Le Monêtier-les-Bains) 
punti appoggio: Refuge du Lautaret m. 2000 (aperto tutto l’anno). 
Tel. 0033-6-78163539. www.refugedulautaret.com

Autore : Stelvio Lanzone

cartografia: IGN foglio 3535OT. Nevache - Mont Thabor. scala 1:25000 serie Top
accesso stradale:
Dall'Italia si entra in territorio francese passando dal Colle del Monginevro, scendendo con la statale N94 a Briançon. Da qui, al primo bivio, occorre svoltare a destra per imboccare la D1091 (indicazioni per il Col de Lautaret e Col de Galibier). Quasi in prossimità del colle (che non a raggiunto) superato un primo tunnel, si raggiunge il secondo (tunnel du Rif Blanc 1933 m) dove vi sono ampie possibilità di parcheggio lungo alcune piazzole ai lati della strada.
note tecniche:
Il percorso diretto e un dislivello contenuto, su pendii a tratti abbastanza ripidi ma niente di particolarmente difficile o problematico. Potrebbero tornare utili i ramponi per la rampa finale, nel caso di neve dura. Una gita decisamente piacevole e consigliabile, sia per il percorso in se stesso che per il contesto ambientale, oltre che per lo spettacolare panorama che è possibile ammirare dalla cima, con lo sguardo che può spaziare dal Pic de Rochebrune, a quasi tutte le grandi montagne del Delfinato (Pelvoux, Ailefroide, Barre des Ecrins, Mejie), al Gruppo delle Aiguille d’Arves, oltre al vicino Gruppo del Thabor. Il periodo migliore per effettuare questa salita va da fine febbraio ad fine aprile, talvolta anche il mese di maggio è ancora favorevole.
descrizione itinerario:
Dal parcheggio davanti al tunnel du Rif. Blanc si risale un primo ripido pendio-imbuto sopra la strada in direzione Nord, raggiunto uno spallone si traversa a destra in leggera salita raggiungendo l’inizio del vallone che conduce verso l’imponente parete SE del Grand Galibier. Si sale ora tenendo il centro del vallone, successivamente tenendosi sulla destra per evitare alcuni brevi strappi più ripidi. Proseguendo la salita lungo i pendii, si raggiunge una conca a 2500 m dove si trascurano eventuali tracce a destra che portano al canalino che scende dal Col Termier, proseguendo a sinistra in direzione della cima della Pointe de la Tete Noire ora ben visibile. Il percorso è piuttosto evidente, sempre verso sinistra si risale l’ampio pendio in direzione di una sella nevosa posta tra la nostra cima (a sinistra) e il Grand Galibier (a destra).  Una rampa più ripida porta alla sella dove si apre un avvallamento sotto la cima e il colle (Col du Clot Julien 2783 m). Piegando ora verso destra, una breve rampa porta al colle, dove va seguita l’ampia dorsale verso sinistra raggiungendo in breve la vetta, indicata da un semplice ometto di pietre. Con la montagna in buone condizioni di innevamento per salire dal parcheggio alla cima occorrono solitamente 3 ore, e per la discesa vanno calcolate 2 ore.

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