venerdì 17 aprile 2015

uscita sulle Alpi Cozie Settentrionali, nel Gruppo della Pierre Menue...tra escursionismo d'alta quota e alpinismo facile

Cima Gardiora (o Gardiola) m. 3137
(Alpi Cozie Settentrionali - Vallone di Rochemolles)

la parte finale della via di salita vista dal Colle della Pelouse (foto : Stelvio Lanzone)

una gita nata all'improvviso, dato che la meta iniziale era la Tete de Pierre Muret, ma arrivando da Rochemolles e avendo visto il versante di salita quasi completamente sgombro dalla neve al mio socio è balenata un'idea...perchè non cambiare meta e salire la Cima Gardiora?! Idea che mi è piaciuta e l'ho prontamente accolta! Dopo esserci fermati nei pressi delle Grange Mochechuite e valutate le condizioni generali della zona, e non volendo andare nel frequentatissimo nel Vallone di Almiane...ci siamo rimessi in macchina e abbiamo raggiunto il ponte di quota 2001 m. punto di partenza per la Gardiora. Abbiamo seguito inizialmente la stradina che costeggia il Lago di Rochemolles e poi imboccato il sentiero per il Colle della Pelouse. Il valloncello che sale verso il colle è sempre piuttosto ripido, però il sentiero è ben tracciato e consente di prendere quota abbastanza velocemente. La prima neve incontrata è stata a 2550 m. (ma essendo in pieno versante Sud ci stava, visto anche il gran caldo!), noi abbiamo usato i ramponi per salire il pendio-canale che sale direttamente al Colle della Pelouse, trovando neve compatta e dura, con percorso piacevole e divertente, la rampa finale era sui 40°. Dopo una breve sosta al colle ci siamo avviati verso la nostra meta di giornata, salendo inizialmente l'ampia cresta NE, sempre ben innevata e con i ramponi ai piedi, arrivando al tratto più ripido e impegnativo, qui siamo saliti prima per una rampa molto ripida (un tratto sui 45°) poi un traverso esposto sotto il filo di cresta, ma la neve reggeva bene, aggirata l'anticima abbiamo ripreso il filo di cresta ad un colletto tra la vetta e l'anticima e per cresta di neve siamo arrivati in cima. E' stata sicuramente una gran bella gita, anche se abbiamo allungato sensibilmente i tempi di salita per via del mio compagno di gita non molto allenato e che ha patito la fatica e il caldo, ma avevamo tutta la giornata per noi, e quindi nessun problema...mica ci premiavano se fossimo arrivati un'ora prima in vetta! Panorama spaziale dalla cima, ambienti selvaggi e solitari, basti pensare agli oltre 50 scialpinisti presenti nel Vallone d'Almiane e nessuno invece su queste cime e in questo vallone, solo noi e qualche camoscio. Noi abbiamo impiegato 5,30 ore dal Lago di Rochemolles alla cima, ma in 4 ore questa cima si sale senza problemi. Ci siamo goduti la cima per quasi 1 ora e poi siamo scesi. La neve in cresta e nei traversi sotto il filo ha tenuto bene, e anche il mio socio che era preoccupato per la tenuta della neve è sceso con calma ma senza particolari problemi. Tenuti i ramponi fino alla fine del pendio-canale sotto il Colle della Pelouse, da qui siamo scesi velocemente alla conca del Lago di Rochemolles e al parcheggio. Gran bella gita che mi ha decisamente ripagato della scelta fatta, peccato solo per i tempi di percorrenza allungati, ma le giornate storte possono capitare a chiunque.
Oggi gita e giornata condivise in compagnia di Enrico G. di Saluzzo, nonostante i contrattempi e i tempi complessivi prolungati lo ringrazio per la concessione delle poche foto che ha fatto, io ho smarrito la mia fotocamera in Val Clarèe il giorno seguente e non avrei avuto nemmeno una foto da inserire a corredo di questa gita.

Dislivello complessivo : 1136 m.
Difficoltà : salita nel complesso facile, ma con un canale di accesso al Colle della Pelouse abbastanza ripido, con rampe innevate fino a 40°. La cresta finale è ripida e nella parte finale qualche tratto affilato ed esposto. EE/F.
In data : 24-5-2014
Partecipanti : Stelvio Lanzone, Enrico G. (CAI Saluzzo)

la partenza dal pianoro erboso vicino al Lago di Rochemolles (foto : Stelvio Lanzone)

la bella conca del Lago di Rochemolles (foto : Stelvio Lanzone)

una bella visuale sulla Tete de Pierre Muret dal Colle della Pelouse (foto : Stelvio Lanzone)

il Lago di Rochemolles e tutto il ripido vallone risalito visti dal Colle della Pelouse
 (foto : Stelvio Lanzone)

il semplice paletto di legno che indica la vetta della Cima Gardiora (foto : Stelvio Lanzone)

la mia gioia in vetta alla Cima Gardiora (foto : Stelvio Lanzone)

panorami osservati dalla cima....01 (foto : Stelvio Lanzone)

panorami osservati dalla cima....02 (foto : Stelvio Lanzone)

panorami osservati dalla cima....03 (foto : Stelvio Lanzone)

Qui sotto ho riportato la relazione della salita fatta, che avevo scritto e inserito su Gulliver

Cima Gardiola o Gardiora 
dalla Diga di Rochemolles per versante SE ed il Colle della Pelouse


sentiero tipo,n°,segnavia: 
qualche segno bianco-rosso e alcuni ometti 
quota partenza (m): 2001
quota vetta (m): 3137
dislivello complessivo (m): 1136
difficoltà: EE/F 
esposizione prevalente: Sud-Est
località partenza: Diga di Rochemolles (Bardonecchia, TO) 
punti appoggio: Rifugio Scarfiotti m. 2156. Tel. 0122-901892. 
E-mail : info@rifugioscarfiotti.it

Autore: Stelvio Lanzone
cartografia: IGC foglio 104 - Bardonecchia, Monte Thabor, Sauze d'Oulx. Scala 1:25000
vedi anche: Guida dei Monti d'Italia CAI-TCI Alpi Cozie Settentrionali
accesso stradale :
da Bardonecchia si seguono le indicazioni per Rochemolles, seguendo la stretta strada asfaltata che risale la Valle di Rochemolles, superando prima la frazione Les Issards e poi raggiungendo Rochemolles m. 1657. Da qui la strada diventa sterrata ma in buone condizioni e normalmente percorribile da automezzi normali, sale decisamente con una fitta serie di tornanti e raggiunge prima le Grange Mouchecuite , poi proseguendo a sinistra sale a mezza costa tocca le Grange Chaux (con annesso parcheggio per le salite nel Vallone di Almiane) e prosegue quasi in piano, raggiungendo la diga del Lago di Rochemolles, si costeggia il lago sulla destra fino a raggiungere un’ampia spianata con un ponte a quota 2001 m. dove ci sono ampie possibilità di parcheggio. Circa 9 km da Bardonecchia.
note tecniche:
Presenta una salita che risale un vallone sempre piuttosto ripido che non concede pause fino a raggiungere il Colle della Pelouse. La parte terminale del vallone che porta al colle ad inizio stagione in presenza di neve diventa un pendio-canale decisamente ripido, ma in alternativa si possono salire le facili roccette gradinate sulla destra del canale che portano sotto la croce di legno del colle. La cresta finale presenta un percorso divertente, e quando è innevata diventa un percorso di misto con alcuni facili passaggi di arrampicata, nel suo insieme non è banale (F), mentre in veste estiva è da considerarsi EE/F. al Lago di Rochemolles al Colle della Pelouse è presente un buon sentiero, a tratti segnalato, che si riesce ad individuare bene e porta senza possibilità di errore al colle, sulla cresta e appena sotto sul versante francese si trova qualche ometto ad indicare il percorso migliore. Ad inizio stagione e fino a metà giugno sono spesso indispensabili piccozza e ramponi
descrizione itinerario:
Attraversato il ponte di quota 2001 m si volge a sinistra per imboccare una stradina sterrata che prima in piano, poi in leggera discesa costeggia il bel Lago di Rochemolles verso sinistra passando nei pressi delle Grange Plan 1989 m e poi ancora in piano verso la diga. A circa metà del lago un cartello indicatore indica l’inizio del sentiero per il Colle della Pelouse, quindi si abbandona la stradina e si segue il sentiero a destra che sale inizialmente verso un piloncino in cemento e poi piega a sinistra alla base di una prima balza rocciosa, che supera con alcune diagonali, con tratti scavati nella roccia. Superata la balza il sentiero sale subito ripidamente su pendii erbosi e qualche tratto di sfasciumi, prendendo quota gradualmente e senza indugi, con alcune serpentine e tratti diretti anche piuttosto ripidi. Il sentiero ha qualche segnavia bianco-rosso ma ormai quasi sbiadito, e qualche tratto che si perde in alcuni pendii erbosi però si riesce a seguire bene, e in condizioni di visibilità buona non ci sono problemi di orientamento. Sempre su terreno ripido, prima direttamente e poi con una serie di serpentine il sentiero risale pendii erbosi e altre balze rocciose (qualche tratto attrezzato con vecchie catene, utili se la roccia è bagnata o vetrata) si raggiunge la conca terminale di questo ripido vallone. Da qui è ben visibile la croce in legno che indica il Colle della Pelouse. Si traversa verso destra e si risale il canalone (innevato fino a metà giugno), oppure sulla destra del pendio si possono utilizzare facili roccette gradinate che conducono alla croce in legno del colle, a quota 2757 m. Dal Colle della Pelouse (cartello indicatore in legno) si deve volgere a sinistra, tenendosi appena sotto il filo della cresta Nord-Est che scende dalla Cima Gardiora salendo per pendii detritici (o neve a seconda del periodo) arrivando alla base del tratto più ripido della cresta. Qui si può risalire lungo il filo superando alcuni gradini rocciosi che comportano alcuni facili passaggi di arrampicata, oppure tenendosi qualche metro sotto sul versante francese, seguendo una vaga traccia e qualche ometto di pietre fino a raggiungere una spalla rocciosa che scende direttamente dall’anticima (quota 3099 m). Dalla spalla si traversa sotto il salto roccioso dell’anticima in diagonale, su facili roccette (o neve) superando un tratto abbastanza esposto, fino a raggiungere un colletto posto tra l’anticima (a sinistra) e la vetta (a destra). Con facile percorso si raggiunge la cima, indicata da un paletto in legno e un ometto di pietre. 
In discesa si segue a ritroso lo stesso percorso di salita
altre annotazioni:
Una montagna poco conosciuta e ben poco frequentata, posta sulla cresta di confine tra la Pierre Menue e la Cima del Gran Vallone. 
La Cima Gardiora è nota sulle carte francesi dell’I.G.N come “Cime Gardoria”, semplicemente Gardiora sulle carte IGM, e due quote ufficiali, 3125 m per le guide e carte italiane e 3137 m per la letteratura francese. La cima è un notevole punto panoramico con la vista che spazia dal Delfinato, al Monviso e buona parte delle Cozie Meridionali, Centrali e Settentrionali.

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