lunedì 20 aprile 2015

una classica nelle Alpi Marittime....la via normale alla Cima della Maledia

Cima della Maledia m. 3061
(Alpi Marittime - Valle Gesso)

la parte finale della via normale alla Cima della Maledia (foto : Luciano Taccola)

Il periodo migliore per affrontare il canale e la vetta della Maledia è sicuramente la tarda primavera inizio estate , con neve dura che trattiene lo svariato ( e pericoloso) pietrame delle rocce vicine. Sabato 21, lasciata l’auto a S.Giacomo di Entracque, abbiamo seguito l’itinerario classico( M13 ) di salita per il Rifugio Federici Marchesini al Pagarì.
Fioritura rigogliosa a Pian Rasour e nel Vallone che intercetta vari rivi e cascate. Interruzione di sentiero per slavine primaverili ( tronchi, radici, detriti, neve dura copiosa )in alcuni punti fino al Passo Sottano del Muraion ( m.2030) . Poi neve costante ( sono versanti N ) da m. 2200, con non sempre facile individuazione del sentiero ( evidente comunque il bivio verso il Colle dell’Agnel e il lago Gelato). Fino al rifugio, abbiamo scelto di evitare i lunghi traversi , ma tagliare per il pendio più sostenuto ( neve ancora sciabile e dura ). Impiegate h. 5,30 con le soste. Rifugio quasi pieno tra liguri (Cai Varazze, Cai Bolzaneto ) e cuneesi ( anche 3 scialpinisti ).
Domenica 22, fatta colazione alle 6, e affrontato  il Canalino (45° nella parte più stretta ) con il primo sole alle spalle, raggiungiamo i resti del Ghiacciaio della Maledia ( laghetto ricoperto ) al cospetto di alcune note cime delle Marittime (Borello, Chafrion, Gelas, Clapier e più lontano Argentera e Matto). Saliamo la Cima Maledia ( m.3061)   dal canale più a sinistra ( più agevole anche se esposto ). Abbiamo impiegato 2 ore dal rifugio alla cima. Salita davvero picevole, fatta su neve in buone condizioni, di sicura soddisfazione, una cima che meritava ampiamente di essere salita! Apprezzato il panorama grandioso e firmato il libro di vetta, scendiamo lo stesso canale e ci dirigiamo verso il Bivacco Moncalieri. Anziché salire al Passo dei Ghiacciai, decidiamo poi di tagliare per il Lago Bianco del Gelas  (unica palina visibile in zona) e senza alcuna traccia attraversiamo nevai e morene sotto la Punta della Siula, verso il Vallone Pantacreus. Dopo un lungo momento di incertezza ( tra cascate di disgelo e pendii scoscesi ) ritroviamo il sentiero ( coperto parzialmente da una frana ) che con ampie serpentine ci riporta nei boschi e quindi nel Vallone del M.Colomb e poi a S.Giacomo. h. 5,30/6 dalla vetta.

Partecipanti : Luciano Taccola, Lorenzo Ponassi
Dislivello complessivo : 1850 m.
Difficoltà : PD. Tratti su neve ripidi fino a 45° e qualche tratto di roccette sotto la cima
In data : 21 e 22-6-2014


genzianelle in fiore (foto : Luciano Taccola)
rododendri e ghiaioni lungo il sentiero per il Rifugio Pagarì (foto : Luciano Taccola)



Luciano attraversa il Rio Pantacreus su ponticello (foto : Lorenzo Ponassi)

camoscio in azione su un nevaietto lungo il sentiero per il Rifugio Pagari
(foto : Luciano Taccola)

nevaietti nel tratto finale prima del Rifugio Pagari (foto : Lorenzo Ponassi)

Luciano al grande ometto che indica la posizione del Rifugio Pagarì
(foto : Luciano Taccola)
Cima Cossato,Cima Viglino,Cresta Manzone viste dai pressi del Rifugio Pagarì
(foto : Luciano Taccola)


Lorenzo e Luciano al Rifugio Pagarì (foto : Lorenzo Ponassi)
Luciano all'inizio del Canalino della Maledia (foto : Lorenzo Ponassi)

Lorenzo nella parte finale del Canalino della Maledia (foto : Luciano Taccola)

Luciano in uscita dal Canalino della Maledia (foto : Lorenzo Ponassi)
Luciano al Colletto del Muraion (foto : Lorenzo Ponassi)



risalendo il canalino terminale che porta in vetta alla Maledia (foto : Lorenzo Ponassi)

Luciano negli ultimi metri prima di arrivare in vetta alla Cima della Maledia
(foto : Lorenzo Ponassi)

Luciano e Lorenzo in vetta alla Cima della Maledia (foto : Luciano Taccola)


vista sul Lago Bianco (foto : Luciano Taccola)

il Lac Long visto dalla cima (foto : Luciano Taccola)

il Monte Gelas, versante Est, visto dalla vetta della Maledia (foto : Luciano Taccola)

Lorenzo in discesa sui nevai che portano al Colletto del Muraion (foto : Luciano Taccola)



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