Cima della Maledia m. 3061
(Alpi Marittime - Valle Gesso)
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la parte finale della via normale alla Cima della Maledia (foto : Luciano Taccola) |
Il periodo migliore per affrontare il canale e la vetta
della Maledia è sicuramente la tarda primavera inizio estate , con neve dura
che trattiene lo svariato ( e pericoloso) pietrame delle rocce vicine. Sabato 21, lasciata l’auto a S.Giacomo di Entracque, abbiamo
seguito l’itinerario classico( M13 ) di salita per il Rifugio Federici
Marchesini al Pagarì.
Fioritura rigogliosa a Pian Rasour e nel Vallone che
intercetta vari rivi e cascate. Interruzione di sentiero per slavine
primaverili ( tronchi, radici, detriti, neve dura copiosa )in alcuni punti fino
al Passo Sottano del Muraion ( m.2030) . Poi neve costante ( sono versanti N )
da m. 2200, con non sempre facile individuazione del sentiero ( evidente comunque
il bivio verso il Colle dell’Agnel e il lago Gelato). Fino al rifugio, abbiamo scelto di evitare i lunghi traversi
, ma tagliare per il pendio più sostenuto ( neve ancora sciabile e dura ).
Impiegate h. 5,30 con le soste. Rifugio quasi pieno tra liguri (Cai Varazze,
Cai Bolzaneto ) e cuneesi ( anche 3 scialpinisti ).
Domenica 22, fatta colazione alle 6, e affrontato il Canalino (45° nella parte più stretta )
con il primo sole alle spalle, raggiungiamo i resti del Ghiacciaio della
Maledia ( laghetto ricoperto ) al cospetto di alcune note cime delle Marittime
(Borello, Chafrion, Gelas, Clapier e più lontano Argentera e Matto). Saliamo la
Cima Maledia ( m.3061) dal canale più a
sinistra ( più agevole anche se esposto ). Abbiamo impiegato 2 ore dal rifugio alla cima. Salita davvero picevole, fatta su neve in buone condizioni, di sicura soddisfazione, una cima che meritava ampiamente di essere salita! Apprezzato il panorama grandioso e firmato il libro di
vetta, scendiamo lo stesso canale e ci dirigiamo verso il Bivacco Moncalieri.
Anziché salire al Passo dei Ghiacciai, decidiamo poi di tagliare per il Lago
Bianco del Gelas (unica palina visibile
in zona) e senza alcuna traccia attraversiamo nevai e morene sotto la Punta
della Siula, verso il Vallone Pantacreus. Dopo un lungo momento di incertezza (
tra cascate di disgelo e pendii scoscesi ) ritroviamo il sentiero ( coperto
parzialmente da una frana ) che con ampie serpentine ci riporta nei boschi e
quindi nel Vallone del M.Colomb e poi a S.Giacomo. h. 5,30/6 dalla vetta.
Partecipanti : Luciano Taccola, Lorenzo Ponassi
Dislivello complessivo : 1850 m.
Difficoltà : PD. Tratti su neve ripidi fino a 45° e qualche tratto di roccette sotto la cima
In data : 21 e 22-6-2014
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